Storia del Salento: un viaggio nel passato
La Storia, tra scorrerie di pirati, Greci e Bizantini
Inserita tra due mari, l'Adriatico e lo Ionio, la provincia di Lecce, con oltre duecento chilometri di costa, a volta bassa e sabbiosa, non di rado alta e a picco sul mare, é la piú orientale d'Italia con il Capo d'Otranto - Punta Palascia, che dista dall'Albania non piú di 70 km.
Un braccio di mare attraversato sin dall'antichità piú remota da genti e popoli diversi: i primi abitatori del Salento, famosi allevatori di cavalli, arrivarono dalle vicine coste dell'Illiria. Da Oriente giunsero i greci, i bizantini, i pirati barbareschi; dal profondo sud della Grecia, da Sparta, chiamato da Taranto contro i Messapi, arrivó fin sotto le possenti mura messapiche di Manduria, dove morì nel 338 a.C., il re Archidamo; sempre da Sparta, nel 303 a.C., giunse Cleonimo; dalle montagne dell'Epiro, con i suoi elefanti, venne Pirro, nel 280 a.C., per difendere i tarantini contro Roma.
Nel VI secolo Bisanzio la fa da padrona e intorno al Mille, da quelle coste giunsero legioni di monaci per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste; da Valona, nell'agosto del 1480, partì l'armata musulmana alla conquista di Otranto e dell'Occidente. Da lì si imbarcavano, ma anche dal Maghreb, i pirati che mettevano a ferro e fuoco i piccoli centri del Salento.
Egnazia, ai confini della Messapia con la Peucezia, Brindisi e Otranto per secoli sono stati gli scali piú frequentati da e per l'Oriente, anche se i greci, proprio nel Salento, nonostante gli intensi scambi registrati nei secoli, non fondarono colonie: bypassavano la Messapia andando a insediarsi in Lucania, Calabria e Sicilia, oltre che nella Campania felixi. Se si esclude infatti Taranto, comunque ai margini della Messapia, fondata nel VIII sec. a.C. da coloni spartani laddove vi era già una qualche presenza micenea, le spedizioni coloniarie greche non puntarono mai a stabilirsi nella nostra provincia.