Da San Foca a Otranto
Itinerario: da San Foca a Otranto
Il Salento, il tacco dello stivale é anche il dito d'italia proteso verso Oriente. Non lontano da Lecce si parte con la nostro itinerario verso la spiaggia di San Cataldo, nei pressi della quale sono tati ritrovate le rovine del porto dell'antica Lupiae Romana. In una manciata di chilometri si arriva a San Foca, ridente centro balneare, caratterizzato da un porto turistico di piccole dimensioni su cui si affaccia una antica torre di avvistamento troncopiramidale del 1577, sempre affollata da pescatori che vendono dei gustosissimi ricci di mare freschi e pronti da mangiare subito. Appena dopo si trova la chiesetta settecentesca dei SS. Pietro e Andrea Foca, la grotta degli Amanti e la spiaggia degli Aranci.
A due passi c'é l'abitato messapico di Roca Vecchia, antichissimo borgo e località di grande bellezza ma anche tappa archeologica con numerosi reperti ritrovati nel corso degli anni con la sua necropoli e le possenti mura di cinta che proteggono quello che rimane dell'antico Castello trecentesco. Qui tra le basse falesie si nasconde l'ingresso della grotta della Poesia, con pareti piene di raffigurazioni del IV secolo A.C. Qui chi si recava nell'ipogeo lo faceva per ricevere forza e salute bagnandosi in una fresca fonte di acqua dolce. .
Passato il centro di Roca si giunge a Torre dell'Orso, nella località ci appare subito la sua bellissima baia circondata da una pineta a ridosso delle dune sabbiose. La magia sta nelle acque color turchese che lambiscono il promontorio, la lunga spiaggia bianca e i faraglioni delle Due Sorelle. Una cosa che solo pochi conoscono é lo spettacolo che offre l'alba che sorge sui faraglioni e sugli archi rocciosi di Specchiulla che con i suoi colori incendiano con l'ocra piú incredibile questa meravigliosa costa
Proseguendo in direzione sud e allontanandosi un pó dalla costa giungiamo nella terre degli Alimini (oasi di protezione e riserva faunistico-venatoria) divenuto nel tempo pregiato centro balneare del Salento. Un po piú il la si raggiunge la baia dei Turchi, inserita nel 2007 tra i 100 luoghi da salvare dal Fondo per l'Ambiente Italiano. Ancora oggi é al centro di un accesa questione ambientalistica che tutela il territorio minacciata dalla costruzione di uno stabilimento balneare. Nei pressi ci sono altri posti dove scappare dalle pazze folle come le calette di La Punta.
Lasciato questa meta turistica ci avviamo verso la "porta d'Oriente". Otranto é uno dei centri piú suggestivi della Puglia, con costruzioni a picco sul mare e una ragnatela di viuzze attorno al grande castello aragonese e della cattedrale realizzata nel 1088 sui resti di un tempio preesistente. Tra i piú inportanti e bei centri storici del Salento, l'arrivo a otranto é un immersione nel medioevo, un centro ideale per visitare il resto della penisola Salentina. Fin dall'antichità Otranto fu una delle città costiere piú importanti e un punto nevralgico per connettere l'oriente all'occidente. Ma come importante porto fu oggetto nel corso della storia da numerosi assalti e scorrerie, tra cui ricordiamo il piú importante nel luglio del 1480 quando una flotta di 150 imbarcazioni saracene e quasi 18 mila soldati. Dopo una carneficina di quindici giorni i superstiti furono portati sulla collina della Minerva e barbaramente decapitati a partire dal Primaldo, il capo della resistenza alla conversione all'islam Antonio Pezzulla. Le reliquie dei beati martiri si possono osservare nella navata destra della cattedrale, molto importante soprattutto per il grande mosaico che fa da pavimento. Il piú grande mosaico d'Europa, composto da milioni di piccole tessere che compongono quasi tutto il pavimento della cattedrale. Rappresentato é l'Albero della Vita. Otranto ha un bellissimo centro storico ricco di importanti monumenti e viuzze che si interlacciano tra loro come a formare una grande ragnatela. Volendo fare un giro a piedi si puó partire dalle mura del Castello e proseguire con la Torre Alfonsina, l'arco di Pontaterra e la chiesetta di S. Pietro. Fuori dall'abitato é interessante fare una capatina prima per il colle della Minerva, dove una piccola cappella ricorda gli 800 martiri decapitati e prodegue per i ruderi della Torre del Serpe, simbolo della città, costruita nel 1230 dal Federico II. Da qui si puó facilmente arrivare alla famosa Baia dell'Orte, uno degli angoli di mare piú puri e cristallini del Salento.. Piú a Sud Punta Palascia, da qui le coste balcaniche distano solo 70 km e nelle giornate limpide é facile scorgere il profilo delle montagne albanesi, Corfú e le altre isole.
Percorrendo la statale 173 si arriva, dopo circa 10,5 km da Otranto, a Porto Badisco, piccolo borgo conosciuto anche per la grotta dei Cervi. Il fiordo dove sorge Porto Badisco precipita in un mare dai mille riflessi con coste alte e rocciose, piccole insenature strette. Costituito da un piccolo agglomerato di case, e poche e buone trattorie che offrono del pesce appena pescato e i prelibati ricci di mare, venduti sui banconi sul ciglio della strada. Secondo la Leggenda a Porto Badisco sbarcó il mitico Enea. Qui la piccola spiaggia é una delle piú frequentate grazie alle spettacolari trasparenze. Ancora qualche chilomentro e si arriva a Santa Cesarea Terme, da qui ha inizio un altro itinerario: da Santa Cersara a Castro Marina.
Per il suo mare straordinariamente limpido, i colori dell'acqua, le scogliere a strapiombo, il tratto di costa che corre da Otranto a Santa Maria di Leuca é considerato uno tra i piú belli e suggestivi di tutta la Puglia e non solo, affascina per la spettacolarità della natura che ha saputo creare contrasti e suggestioni di straordinaria bellezza